Bellelli Savazzi Sgavetti suonano Luigi Tenco
È considerato da gran parte della critica uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi. La sua morte, avvenuta in un albergo di Sanremo durante l'edizione del 1967 del Festival della canzone italiana, è stata per lungo tempo avvolta in un velo di mistero.
Nel 2006 è stata confermata l'ipotesi iniziale del suicidio.
La rivoluzione artistica di Tenco è riscontrabile nella volontà di una profonda rottura con la musica tradizionale italiana e la necessità di trattare tematiche all'epoca all'avanguardia quali il sentimento umano nella sua crudezza, l'amore sotto le sue molteplici prospettive, le esperienze esistenziali, fino alla critica sociale come la politica, l'ideologia, i diritti della donna, la guerra e ai temi dell'emarginazione, con forti accenni individualisti e spesso ricollegandosi ai toni dell'esistenzialismo francese, spesso anticipando i temi del sessantotto.
A detta di Morgan, la filosofia dietro alle canzoni di Tenco si potrebbe accostare al pensiero di pensatori esistenzialisti quali Jean-Paul Sartre e non esistenzialisti come Jacques Derrida, Louis Althusser, Carlo Michelstaedter, mentre Fabrizio De André ha più volte espresso pubblicamente profonda stima ed amicizia nei confronti di Tenco, arrivando a dichiarare che "senza Tenco io non ci sarei stato", e sottolineando il vuoto artistico che Tenco ha provocato a seguito della sua morte.
Secondo Salvatore Quasimodo la musica di Tenco ha voluto colpire a sangue il sonno mentale dell'italiano medio, oramai dormiente rispetto al cambiamento dell'emergente protestadella critica sociale ai dogmi e alle vecchie tradizioni della società.
Come sempre il concerto inizia alle ore 22.
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